Altro vino rinomato presente nella nostra zona è il “Casavecchia di Pontelatone”. Su di esso si racconta che intorno al 1900 ne venisse rinvenuta una vite che aveva almeno cento anni. Il racconto leggendario riporta che quella vite si trovava all’interno di un rudere che sorgeva nel tenimento amministrativo del comune di Pontelatone, nei pressi della vecchia masseria, o casa vecchia, denominata “Ciesi”.
Il Casavecchia è un potente nettare dall’intenso colore rosso con riflessi violacei che sono tanto più accennati quanto più esso è giovane; man mano che invecchia, quei riflessi violacei tendono a scomparire cedendo il posto al rosso rubino. Questo vino presenta un quadro polifenolico molto importante, che lo rende particolarmente idoneo all’invecchiamento di lungo periodo. Il suo vitigno è diffuso oggi in un’area abbastanza limitata della provincia di Caserta, in particolare nel territorio dei comuni di Pontelatone, Castel di Sasso, Formicola, Liberi, Piana di Monte Verna e Capua. Il vitigno autoctono del “Casavecchia”, a differenza di quelli di più ampia diffusione, è definito “rigido”: solo nel suo areale di coltivazione riesce ad esprimere a pieno le sue potenzialità. Il vitigno presenta una bassa produttività; il germogliamento avviene, di norma, nella seconda decade di aprile; fiorisce tra la terza decade di maggio e la prima di giugno; l’invaiatura cade a fine luglio; la piena maturazione delle uve si prevede per la fine di settembre.
Con D.M. dell’8 novembre 2011 il Casavecchia ottiene il riconoscimento della DOC con il nome di “Casavecchia di Pontelatone” e ne viene approvato il relativo disciplinare.

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